Quanto sia importante rispettare lo stop loss non lo scopro certo io, ma facendo una rapida ricerca su google, si può capirne ancor di più l’importanza. Scrivendo semplicemente “trading”, si ottengono su google circa 1 miliardo di risultati, se invece scrivi “mettere stop loss”, praticamente la metà: 511 milioni di risultati.
Potremmo creare un “google index”, dal quale ricavare che nel trading, mettere lo stop loss conta al 50%.
Dev’essere un guru questo signor google saper tagliare le perdite significa esser già a metà dell’opera (se non di più). Scherzi a parte; da questa semplice ricerca abbiamo già visto quanto sia importante lo stop loss.
La criticità però è che tutti sappiamo quanto esso risulti decisivo, tutti sappiamo che dobbiamo inserirlo nella piattaforma e che dobbiamo rispettarlo! E allora perchè alle volte (o spesso) capita che le regole non vengano rispettate (con tutte le conseguenze del caso)?
Da ricerche ormai note, si è scoperto che l’essere umano annida nella sua psiche un’ancestrale avversione alla perdita, ereditata dai nostri antenati, probabilmente ai tempi nei quali perdere le provviste voleva dire rischiare la pelle!
A causa di questo, rispettare lo stop loss significa di fatto sancire la nostra perdita e di conseguenza andare a forzare una convinzione radicata nel nostro essere, già da quando siamo nati, e quindi ben prima di pensare di diventare dei trader.
Ho comprato tanti libri sulla psicologia del trading; tutti bei libri, esaustivi nell’evidenziare quali fossero i problemi del trading originati dalla nostra psiche…però mai una volta che ne abbia trovato uno che mi dicesse in maniera concreta che diavolo fare per risolverli, questi problemi!
Avere un atteggiamento positivo, fare training autogeno, sorridere alla vita come gli attori delle pubblicità e soprattutto, ripeterci fino alla noia “rispetta lo stop, devo rispettare lo stop, e rispetta quel cavolo di stop!” ecc. ecc. sono soluzioni semplicemente inutili, perchè non potrà mai bastare mettersi davanti allo specchio e dirsi due parole in stile Rocky (“non fa male”) per rimuovere dal nostro cervello una convinzione radicatasi nel corso di centinaia di migliaia di anni! Di fatto a livello inconscio la perdita viene percepita addirittura come una messa a repentaglio della vita di un individuo, ne consegue che, per l’istinto di autoconservazione, sarà assolutamente naturale cercare di evitarla ad ogni costo! Il problema è che paradossalmente, nel trading, questo istinto di autoconservazione sortisce l’effetto opposto, perchè fare trading senza lo stop loss è un suicidio finanziario! Vista così pare una barzelletta, ma purtroppo c’è poco da ridere (quando i soldi sono i nostri)…
Che si fa allora? Ecco come la vedo io:
Assunto che nel nostro “lascito ereditario” ci sono convinzioni che è difficile sradicare, allora perchè non contrapporre all’avversione alla perdita, un’altra convinzione radicata nel nostro essere, ovvero la necessità di lavorare per procurarsi le risorse?
Così come l’uomo “delle caverne” era terrorizzato dall’idea di perdere le provviste, così era consapevole che data la scarsità delle risorse, avrebbe dovuto lavorare sodo per procurarsele. Alla luce di questo, dovremo fare dello studio dello stop loss un vero e proprio lavoro, in modo che applicarlo diventi una sorta di comportamento istintivo di sopravvivenza.
Per raggiungere questo obiettivo, bisogna fare in modo di trattare lo stop loss esattamente alla stessa stregua di come si tratta la ricerca di una strategia di trading vincente.
Ti sei mai domandato perchè noi trader, specialmente a inizio carriera, siamo sempre alla spasmodica ricerca di una nuova infallibile tecnica di trading e siamo invece molto più superficiali quando si tratta di stop loss? La risposta è semplice: perchè la nuova tecnica asseconda il nostro bisogno primordiale di procacciarci risorse, mentre lo stop loss viene percepito (in maniera ovviamente distorta) come autolesionismo, perchè in pratica quando scatta va a sancire la nostra perdita.
Quel che dobbiamo fare, è quindi studiare e lavorare alla realizzazione di una tecnica di stop loss, alla stessa maniera di come ci applichiamo quando studiamo il mercato alla ricerca di nuove strategie vincenti di trading.
Una volta che avrai lavorato sodo sullo stop loss, e avrai trovato una tecnica per piazzarlo, sarà anche molto più naturale inserirlo nella piattaforma e rispettarlo, perchè:
– a livello inconscio verrà assimilato il duro lavoro svolto per definire una strategia di stop loss, quindi all’inevitabile percezione negativa si affiancherà la percezione positiva dell’aver lavorato “per procacciarsi le risorse”. L’effetto ottenuto dovrebbe essere di mitigare la sofferenza derivante dalla perdita (condizionale d’obbligo, vista l’unicità di ognuno di noi).
– a livello conscio invece, uno stop ben congegnato creerà “capitale psicologico”, rendendoti più sicuro quando effettui un’operazione, in quanto conoscerai e accetterai il rischio della stessa, avendolo definito col frutto del tuo lavoro. Saprai che lo stop loss ti proteggerà se il trade inizialmente si muoverà a tuo sfavore, senza estrometterti dall’operazione in caso di falsi movimenti, perchè col lavoro svolto sarai in grado di determinare (nella maggioranza dei casi) quanto spazio concedere al mercato prima di uscire in perdita. Sarai infine tutelato da perdite più consistenti, in caso di setup fallito.
E’ ovvio che lo stop perfetto non esiste, ci saranno sempre operazioni nelle quali verrà colpito e successivamente il mercato girerà dal nostro lato,questo è inevitabile, così come è inevitabile che comunque incassare la perdita resterà fastidioso se non doloroso.
In questa maniera però puoi iniziare a costruire la tua “mente da trader”, perchè purtroppo di base, l’esperienza maturata negli anni dall’essere umano non è compatibile col trading!
Nella seconda parte dell’articolo introdurrò alcune idee per costruire una vera e propria strategia di stop loss, lasciando però che sia tu a lavorare sodo per trovare la tua, altrimenti il giochetto psicologico non funzionerà!
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