Nel mio articolo precedente avevo annunciato che avrei introdotto qualche idea per sviluppare una vera e propria strategia di stop loss. Vediamo insieme allora quali sono i classici metodi per determinare un buon livello di stop loss, andando poi a sviluppare qualche idea alternativa.
Esistono 2 metodi classici di stop loss:
1- stop fisso: un classico livello di stop loss predeterminato, che può essere rappresentato da una perdita massima pre-fissata: monetaria (ad es. 200 €), percentuale (ad es. 3%) oppure in punti (ad es. 8 punti di dax). Ha il vantaggio di rappresentare una perdita massima accettata dal trader, ma lo svantaggio di non auto-adattarsi al mercato: 8 punti di dax ad esempio, potrebbero essere poca cosa lavorando in un regime di medio/alta volatilità, e il mercato potrebbe estrometterci dal trade con un semplice swing, per poi ripartire nella nostra direzione. Dopo tutto al mercato interessa poco o punto quanto siamo disposti a perdere…
2- stop basato sulla volatilità: un livello di stop determinato utilizzando indicatori come l’average true range o l’hystorical volatility. Si va quindi a sottrarre al minimo del pattern, per il long o aggiungere al massimo del pattern, per lo short, il valore della volatilità calcolato sul periodo di osservazione, così da essere tutelati da eventuali movimenti del mercato in direzione opposta al nostro trade. Essendo la volatilità la misura della capacità di un mercato di muoversi, si assume che se il nostro segnale è vincente, il trade non dovrebbe muoversi in direzione contraria alla nostra in una misura superiore alla volatilità del momento. Ha il vantaggio di adattarsi al mercato in tempo reale, e lo svantaggio di poter essere, alle volte, fuori dalla portata delle nostre tasche.
Vi è poi un terzo metodo “accessorio”, che va ad affiancarsi ai due precedenti, ovvero lo stop a tempo: se entro un determinato lasso di tempo, il nostro trade non ha raggiungo nè il target nè lo stop loss, allora si esce immediatamente dal mercato.
Vediamo qualche idea per iniziare il nostro processo di ricerca della migliore “strategia di stop loss”:
COMBINARE STOP FISSO E DI VOLATILITA’
Innanzitutto se lavori con azioni, forex o cfd, puoi combinare i due metodi di stop loss precedentemente descritti: basta calcolare lo stop in base alla volatilità, e adattare il lotto che vai ad acquistare in base alla perdita massima che sei disposto ad accettare.
Es. operazione long su dax, time frame 5 minuti, perdita massima sostenibile 150 euro. Supponi di voler acquistare dax a 7300, il minimo del pattern è 7294, al quale dovrai sottrarre l’attuale average true range, ad esempio di 8 punti.
Lo stop loss sarà low(7294) – atr(8) = 7286. Il rischio monetario sarà entry(7300) – stop loss(7286) = 14 punti pari a 350 € (14 punti * 25€ al punto).
Ora ti basterà dividere i 150 euro di perdita massima per i 350 euro di perdita su un contratto dax, e otterai circa 0.43. In questo caso ti basterà comprare 0.43 dax in cfd per combinare efficacemente lo stop fisso con lo stop calcolato sulla volatilità. Questo calcolo è lo stesso anche per il mercato forex, mentre se lavori sulle azioni ti basterà semplicemente dividere la perdita massima per la perdita sulla singola azione (ad esempio long eni 17.40 stop 15.40, il lotto sarà di 75 azioni, ovvero 150€/2€).
HEDGING PARZIALE
Se invece lavori con i futures, in caso di perdita troppo ampia in termini economici, un’altra soluzione potrebbe essere quella di ricorrere ad una strategia di hedging parziale, anche se in questo caso ci sono diverse variabili sulle quali dovresti lavorare. Ad esempio, se volessi fare un’operazione long su dax, potresti andare short su un altro future su indice azionario altamente correlato, come ad esempio stoxx, sp500 o nasdaq, magari scegliendo il future che presenta la minor forza relativa. Dovrai ovviamente stimare che tipo di incidenza avrà l’hedging parziale su target e stop loss, tenendo in considerazione il controvalore dello strumento che usi a copertura, e la sua volatilità. E’ una strategia complessa, che merita un approfondimento, ma che può rappresentare un buon metodo. Se ti va puoi condurre qualche studio anche sotto questo punto di vista.
CHIUSURA O SEMPLICE TOCCO DEL LIVELLO DI STOP LOSS
Una volta determinato un livello di stop loss, puoi decidere anche come mettere in pratica lo stop loss. Puoi decidere di inserire un ordine di stop loss appena entrato nel trade, e lo stop verrà eseguito nell’esatto momento in cui il livello dello stop sarà toccato, oppure puoi decidere di stopparti in perdita solo se il mercato chiuderà (chiusura che ovviamente si intende basata sullo stesso time frame da cui è scaturito il segnale) sotto o sul livello del tuo stop loss (o sopra se il trade è short).
L’uscita sulla chiusura anzichè al semplice tocco dello stop è un buon sistema per i momenti di volatilità, visto che lunghe shadows potrebbero essere solo trappole di mercato. Ovviamente questo metodo presenta dei pericoli tanto maggiori quanto maggiori sono volatilità e time frame di riferimento.
IDEE ORIGINALI
Un’altra idea può essere quella di utilizzare degli strumenti tecnici per creare un livello di stop. Un’idea potrebbe essere quella di calcolare i pivot point non sulla barra del giorno prima, ma sulla barra di entrata del trade (ovviamente lavorando a time frame giornaliero il calcolo sarebbe quello classico).
Vediamo un esempio: long dax, time frame 5 minuti. La candela di entrata per il nostro trade presenta questi valori: apertura 7299.50 massimo 7303.00 minimo 7297.00 chiusura 7301.00
Procediamo a calcolare i punti pivot
average pivot = (massimo + minimo + chiusura)/3 >>> (7303+7297+7301)/3 >>> 7300.33
supporto 1 = (2*avg pivot) – massimo >>> (7300.33*2) – 7303 >>> 7297.66
resistenza 1 = (2*avg pivot) – minimo >>> (7300.33*2) – 7297 >>> 7303.66
supporto 2 = avg pivot – (res1 – sup1) >>> 7300.33 – (7303.66-7297.66) >>> 7294.33
resistenza 2 = (avg pivot – sup1) + res1 >>> (7300.33-7297.66)+7303.66 >>> 7306.33
supporto 3 = sup2 – (massimo – minimo) >>> 7294.33 – (7303-7297) >>> 7288.33
resistenza 3 = res2 + (massimo – minimo) >>> 7306.33 + (7303-7297) >>> 7312.33
Così facendo otteniamo due livelli stop loss (supporto 2 e supporto 3, che sono inferiori al minimo della candela di entrata), ma anche un paio di livelli per potenziali target (resistenza 2 e 3, principalmente per scalping, visto che rappresentano valori relativamente piccoli, in quanto calcolati su una barra unica).
Utilizzare i pivot point lavorando sull’intraday anzichè sul time frame giornaliero è un buon sistema per trovare livelli di prezzi, e quindi anche di stop loss. Questa è una semplice idea, che serve a farti capire come si possano sviluppare strategie di stop loss del tutto originali. Ho parlato di pivot point, ma avrei potuto anche proporti altri strumenti come dei canali di trading (bollinger, donchian, canale di DeMark) appositamente tarati per trovare punti di stop loss.
Non mi dilungo, perchè come detto nell’articolo precedente, sei tu che devi sviluppare una tua strategia di stop loss, così da fruire dei vantaggi psicologici che questo esercizio comporta. Buona ricerca!
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