La compressione del pattern spiegata nel libro “Manuale di Analisi Candlestick” di Gregory L. Morris è un concetto estremamente semplice ed altrettanto utile.
Il procedimento è così articolato: preso un gruppo di 2 o più candele, l’apertura equivarrà all’apertura della prima candela, la chiusura equivarrà alla chiusura dell’ultima candela, mentre il massimo più alto ed il minimo più basso del gruppo saranno i massimi e minimi della candela compressa.
Operata la compressione, sarà possibile rilevare come il più delle volte ci si troverà di fronte ad hammer, shooting star, inverted hammer e hanging man, candele che sappiamo essere segnali di inversione. Altre volte risulteranno delle marubozu e sarà quindi preferibile aspettare una conferma tramite la candela successiva. All’inizio il procedimento sarà un po’ difficoltoso, ma con un continuo allenamento questa operazione diventerà naturale. Consiglio per le prime volte di disegnare in un foglio le candele del gruppo preso in esame e la risultante compressa.
Nella figura soprastante le due candele racchiuse nel riquadro giallo formano un engulfing rialzista, ma si può notare che una volta compresse, la candela ricavata sia di fatto una sorta di hammer, altro segnale di inversione.
Questo metodo è utilissimo in quanto aiuta molto a semplificare l’analisi dei pattern rendendo superflua la memorizzazione di un vasto panorama di formazioni grafiche. Ecco un ulteriore esempio:
La figura in questione è chiamata After Bottom Gap Up, ma in realtà compressa è semplicemente una Inverted Hammer. Padroneggiare la metodologia di compressione risulta un vantaggio sotto tutti i punti di vista: semplificazione della nomenclatura, miglioramento della capacità di analisi ed interpretazione della psicologia sottesa alle formazioni di prezzo sul grafico.
Articolo a cura di Mattia Prando
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